15 set 2025
Il 31 dicembre 2025 segnerà la fine del Bonus Barriere Architettoniche al 75%, la misura fiscale che negli ultimi anni ha rappresentato il massimo incentivo disponibile per chi desidera realizzare interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 come estensione del Decreto Rilancio e prorogato dalla Manovra 2023, il bonus è stato nel tempo ridimensionato, ma resta tuttora un’opportunità molto rilevante.
Con la scadenza definitiva all’orizzonte, rimane poco tempo per completare la progettazione, affidare i lavori e sostenere le spese in tempo utile. Dal 2026, infatti, in assenza di nuove proroghe, resterà disponibile solo il Bonus Ristrutturazioni, con aliquota ridotta al 36% e tetto massimo di spesa pari a 48.000 euro.
La misura consente di detrarre il 75% delle spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche, a condizione che gli interventi siano conformi ai requisiti del DM 236/1989, che definisce le caratteristiche tecniche per l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici. Dal 2024, la detrazione è suddivisa in dieci quote annuali di pari importo.
Gli interventi ammessi sono oggi limitati a:
L’importo massimo detraibile varia a seconda della tipologia di immobile:
La misura è accessibile sia a contribuenti IRPEF che a soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla categoria catastale dell’immobile. Non è richiesto che nell’edificio risiedano persone con disabilità.
Per i privati, il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante, con indicazione specifica dell’art. 119-ter del DL 34/2020.
Nei contesti condominiali è sufficiente la maggioranza dei partecipanti all’assemblea, che rappresenti almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio. Inoltre, il condominio non può opporsi all’installazione, nemmeno per motivi legati al decoro architettonico, purché siano rispettate le normative tecniche vigenti.
Elemento cardine per l’accesso al bonus è la conformità dell’intervento al DM 236/1989, da attestare tramite asseverazione da parte di un tecnico abilitato. La responsabilità professionale non si limita alla fase progettuale: il tecnico deve garantire che anche l’esecuzione dei lavori rispetti pienamente i requisiti normativi.
La valutazione deve riguardare:
Per gli interventi realizzati tramite contratto di appalto e finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, è prevista l’aliquota IVA ridotta al 4%. Il beneficio è applicabile a prescindere dalle condizioni fisiche del committente, purché siano rispettate le prescrizioni tecniche.
Data la scadenza fissata al 31 dicembre 2025, è fondamentale che le spese vengano interamente sostenute entro tale data. Il momento di avvio dei lavori è irrilevante: l’unico requisito temporale stringente è il pagamento.
In questo contesto, la fase di progettazione assume un ruolo strategico: è necessario muoversi per tempo, affidarsi a tecnici qualificati e predisporre tutta la documentazione tecnica e fiscale con largo anticipo. L’elevato vantaggio economico offerto dalla detrazione del 75% giustifica un’attenta pianificazione dell’intervento.
In assenza di proroghe, gli interventi non conclusi entro la fine del 2025 potranno accedere solo al Bonus Casa, che prevede:
Il confronto è evidente: per un edificio unifamiliare, la detrazione del 75% consente un risparmio fiscale fino a 37.500 euro, oltre il doppio rispetto al regime ordinario. Per gli edifici plurifamiliari, dove le soglie aumentano, la differenza può essere ancora più significativa.
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