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Edilizia in ripresa: segnali di espansione e nuove prospettive per il 2025

Edilizia in ripresa: segnali di espansione e nuove prospettive per il 2025

24 apr 2025

Dopo un biennio segnato da instabilità normativa, inflazione sui materiali e la progressiva dismissione del Superbonus 110%, il settore edilizio italiano mostra segni concreti di rilancio. A marzo, l’indice PMI dell’edilizia è salito sopra la soglia di 50 punti, segnando un’inversione di tendenza che in molti attendevano da tempo. Dietro questo segnale positivo si nasconde un mix di fattori che, insieme, stanno riattivando cantieri e prospettive.

Crescita reale, non solo tecnica

Il dato PMI – raccolto tramite sondaggi tra le imprese del settore – evidenzia non solo una ripresa delle attività in essere, ma anche un aumento dei nuovi ordini, specialmente nel comparto residenziale e in ambito infrastrutturale. A sostenere questo slancio sono:

  • Le opere del PNRR, che dopo una fase di stallo burocratico stanno finalmente vedendo l’apertura di appalti e cantieri;
  • L’edilizia privata, che nonostante le revisioni al Superbonus, continua a investire in ristrutturazioni ed efficientamento energetico grazie a strumenti come l’Ecobonus 2025;
  • La semplificazione normativa, introdotta da interventi come il recente Decreto Salva Casa, che mira a facilitare la regolarizzazione di edifici e la presentazione dei titoli edilizi.

Un’edilizia più snella, veloce e sostenibile

Accanto alla ripresa quantitativa, il 2025 sta segnando anche un cambiamento qualitativo nel modo di costruire:

  • L’adozione crescente di tecnologie costruttive leggere e a secco, spesso in legno o acciaio, riduce i tempi e impatta meno sull’ambiente;
  • L’uso del Building Information Modeling (BIM) e dei software di simulazione progettuale sta diventando la norma nei cantieri più strutturati;
  • Aumenta la presenza di macchinari ibridi o elettrici, come le nuove gru plug-in presentate al Bauma 2025, che consentono lavorazioni a zero emissioni.

Tutto ciò contribuisce a un modello edilizio più efficiente, digitale e resiliente.

Sfide aperte: manodopera, costi e chiarezza normativa

Nonostante i segnali incoraggianti, il comparto resta sotto pressione su tre fronti principali:

  1. La cronica mancanza di personale qualificato, soprattutto giovani tecnici e operai specializzati;
  2. Il rincaro delle materie prime, che continua a erodere i margini delle imprese, in particolare quelle piccole e medie;
  3. L’incertezza sugli incentivi fiscali, con modifiche frequenti che scoraggiano la pianificazione a lungo termine da parte dei cittadini e degli operatori.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Se l’attuale trend si confermerà, il 2025 potrebbe rappresentare un anno di consolidamento e rilancio per l’edilizia italiana. Il settore dovrà però saper sfruttare appieno i fondi PNRR, puntare su formazione e aggiornamento delle competenze e adattarsi rapidamente alle nuove normative europee su emissioni e sostenibilità.

La sfida non è solo ricostruire, ma costruire meglio. E questa volta, pare che l’Italia sia sulla buona strada.

 

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