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Superbonus e Bonus Facciate: investimenti triplicati, ma l’efficacia resta controversa

Superbonus e Bonus Facciate: investimenti triplicati, ma l’efficacia resta controversa

20 giu 2025

Il Superbonus e il Bonus Facciate hanno generato un volume di investimenti ben superiore alle aspettative iniziali, ma non mancano dubbi sulla reale efficacia economica delle due misure. Secondo uno studio del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), senza questi incentivi straordinari, gli interventi edilizi realizzati tra il 2020 e il 2023 sarebbero stati pari a circa 70 miliardi di euro. Grazie al Superbonus e al Bonus Facciate, invece, si è arrivati a un totale di 186 miliardi di euro: quasi il triplo.

Il costo di Superbonus e Bonus Facciate

Il MEF evidenzia che queste due misure hanno avuto un impatto eccezionale sia sui conti pubblici che sull’attività edilizia. Il Superbonus, introdotto nel 2020 con un’aliquota del 110% e accompagnato da meccanismi come lo sconto in fattura e la cessione del credito, ha comportato un costo lordo di 160,2 miliardi di euro. Il Bonus Facciate, più limitato nel tempo e nella portata, ha invece generato costi pari a 25,7 miliardi.

L'effetto reale sui nuovi investimenti

Utilizzando il metodo del “controllo sintetico”, il MEF ha stimato che senza queste agevolazioni, l’Italia avrebbe comunque registrato 70 miliardi di euro in investimenti edilizi grazie agli altri bonus già esistenti (come Ecobonus, Sismabonus e Bonus Ristrutturazioni). Il vero impatto netto di Superbonus e Bonus Facciate sarebbe quindi pari a 116 miliardi di euro. Si tratta di un valore significativo, equivalente al 9% del PIL italiano.

Tuttavia, secondo alcuni analisti, l'eccessiva generosità degli incentivi potrebbe aver sostituito altri bonus, piuttosto che attivare nuovi investimenti, limitandone l’efficacia complessiva.

Le valutazioni ancora mancanti

Lo studio del MEF si è focalizzato sull’impatto macroeconomico in termini di investimenti attivati, ma ha lasciato fuori altri fattori chiave come:

  • il reale risparmio energetico ottenuto;
  • la riduzione del rischio sismico;
  • la regolarizzazione di lavori irregolari;
  • l'effetto sul gettito fiscale;
  • l’aumento dei costi edilizi.

Questi elementi saranno oggetto di analisi in studi successivi, fondamentali per una valutazione a 360° sull’utilità delle misure.

Opinioni a confronto: bilancio ancora incerto

Il Superbonus ha diviso l’opinione pubblica, il mondo politico e le istituzioni. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio nel 2024 ha denunciato l’impatto pesante sulle finanze pubbliche. Giudizi critici sono arrivati anche dalla Corte dei Conti e da Bankitalia, che ne hanno evidenziato l’elevato costo e i rischi di insostenibilità.

Al contrario, altri attori hanno espresso pareri positivi. Nomisma ha collegato il Superbonus alla transizione ecologica, mentre ANCE e CNI ne hanno sottolineato gli effetti espansivi sull’economia. Anche i Commercialisti, nel 2023, hanno riportato valutazioni favorevoli, sottolineando il ritorno fiscale generato dalle attività attivate.

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