04 dic 2025
La Commissione Europea corregge la rotta e smentisce lo stop alla vendita delle caldaie a gas dal 2029. La nuova bozza di revisione dei regolamenti su Ecodesign ed etichettatura energetica per riscaldatori e scaldacqua non prevede più un bando di fatto, ma un percorso di miglioramento graduale dei requisiti di efficienza, lasciando agli Stati membri il compito di definire strategie e tempi del phase-out dei combustibili fossili.
Il cambio di impostazione arriva dopo mesi di confronto con governi, imprese e associazioni, preoccupati per l’impatto della precedente proposta che, pur senza dichiararlo esplicitamente, avrebbe reso le caldaie a gas non più vendibili a partire dal 2029, fissando una soglia di efficienza stagionale intorno al 115%, considerata tecnicamente irraggiungibile dagli apparecchi oggi in commercio.
La nuova proposta aggiorna in profondità il Regolamento (UE) n. 813/2013, introducendo criteri tecnici più aderenti al mercato e all’innovazione tecnologica. Vengono ridefiniti i requisiti minimi per generatori di calore, pompe di calore e sistemi ibridi, con un inasprimento progressivo delle prestazioni richieste per favorire la decarbonizzazione del settore edilizio, ma senza eliminare le caldaie a gas dal mercato.
Le nuove soglie, infatti, consentono alle caldaie a condensazione di continuare a essere commercializzate, pur essendo inserite in un contesto competitivo che spinge sempre più verso soluzioni ad alta efficienza, sistemi ibridi e pompe di calore. Parallelamente, vengono rafforzati i criteri relativi a durabilità, riparabilità, impatto ambientale lungo il ciclo di vita e disponibilità dei ricambi.
Per i professionisti della progettazione e dell’impiantistica, questo significa una maggiore attenzione alle prestazioni reali degli apparecchi, verificabili attraverso nuovi metodi di prova più aderenti alle condizioni operative e obblighi più stringenti di documentazione tecnica.
La prima bozza del regolamento aveva generato forte allarme nel settore: fissava valori di efficienza talmente elevati da rendere impossibile la permanenza sul mercato delle caldaie a gas dal 2029. La revisione ora attuale ridimensiona tale scenario, spostando l’attenzione su una regolamentazione più pragmatica, che punta a ridurre le emissioni attraverso requisiti tecnici incrementali e politiche nazionali coordinate.
L’uscita immediata delle caldaie a gas non è più sul tavolo, ma resta il target europeo al 2040 previsto dalla direttiva EPBD (“Case Green”), che indica agli Stati membri la necessità di eliminare progressivamente i combustibili fossili dagli impianti di riscaldamento.
La direttiva prevede anche una modulazione degli incentivi per disincentivare l’installazione di generatori alimentati a gas e un graduale orientamento verso tecnologie a zero emissioni, come pompe di calore e soluzioni ibride.
In questo quadro, il Regolamento Ecodesign diventa lo strumento tecnico che definisce i requisiti minimi di prodotto, mentre l’EPBD indirizza le politiche nazionali di rinnovamento del parco edilizio.
La riforma non riguarda solo le prestazioni tecniche, ma anche la trasparenza verso consumatori, progettisti e installatori. Le nuove etichette introdurranno la scala A-G, abbandonando l’attuale A+++ - D, con l’obiettivo di rendere più immediato il confronto tra prodotti e lasciare spazio ai modelli più efficienti.
Le etichette saranno dotate di QR Code che rimanda alla banca dati EPREL, includeranno indicazioni sul livello di rumorosità, sulla compatibilità con sistemi smart e sull’eventuale utilizzo di refrigeranti a basso impatto climatico.
Questi elementi si inseriscono nella strategia europea per promuovere prodotti più duraturi, sostenibili e integrabili nelle smart grid.
La bozza di revisione è ora in consultazione pubblica. Dopo la raccolta dei contributi di governi, produttori, associazioni e consumatori, il testo sarà rivisto e successivamente sottoposto al voto del comitato tecnico degli Stati membri, prima dell’esame finale da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio.
Una volta approvati i regolamenti definitivi, seguiranno i periodi transitori che accompagneranno il mercato verso il nuovo quadro tecnico.
La Commissione Europea non spegne le caldaie a gas dal 2029, ma le circoscrive in un percorso di progressiva transizione. Esse rimarranno disponibili oltre quella data, ma in un contesto in cui l’efficienza, la monitorabilità e l’integrazione con sistemi avanzati diventeranno requisiti essenziali. Alle politiche nazionali spetterà ora il compito più complesso: guidare la trasformazione del parco edilizio verso tecnologie a basse o nulle emissioni entro il 2040.
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