Decreto Infrastrutture: le nuove regole per appalti, progettisti e cantieri
09 lug 2025
Con l’iter parlamentare in fase avanzata, il Decreto Infrastrutture si appresta a modificare in profondità il panorama normativo dei contratti pubblici. Il testo, attualmente in esame alla Camera per la conversione in legge, è stato arricchito da una serie di emendamenti approvati dalla Commissione Ambiente, destinati a incidere in maniera significativa su professionisti, imprese e pubbliche amministrazioni.
Professionisti tecnici: arriva l’anticipo del 10% per gli incarichi di progettazione
Tra le novità di maggiore impatto si segnala l’estensione dell’anticipazione del corrispettivo anche ai servizi di progettazione. Ingegneri e architetti, finora esclusi da questo meccanismo riservato alle imprese esecutrici, potranno ricevere un anticipo fino al 10% del valore del contratto. Il riconoscimento dell’anticipo dovrà essere espressamente previsto nei documenti di gara e indicato all’interno del quadro economico. Si tratta di un intervento atteso da tempo, che pone rimedio a una disparità di trattamento nel sistema degli appalti pubblici.
Subappalto e qualificazione Soa: concessa una finestra transitoria
Un altro punto critico su cui il Governo è intervenuto riguarda la possibilità per le imprese di ottenere la qualificazione Soa anche attraverso i lavori affidati in subappalto. Il correttivo al Codice dei contratti (D.lgs. 209/2024) aveva imposto che, ai fini della qualificazione, contassero solo i lavori eseguiti direttamente. Con l’emendamento approvato, viene introdotto un regime transitorio: per le gare bandite entro il 31 dicembre 2024, sarà ancora possibile utilizzare le lavorazioni affidate a terzi per certificare la propria idoneità.
Revisione prezzi: addio alla retroattività, stop al rischio di ricalcoli al ribasso
Sul fronte della revisione dei prezzi, la nuova versione del decreto accoglie le preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria, limitando gli effetti temporali della norma. Le compensazioni per l’aumento dei prezzi dei materiali saranno possibili solo per gli appalti avviati a partire dal 2025. Viene così scongiurato il rischio che le stazioni appaltanti applichino in maniera retroattiva meccanismi penalizzanti per le imprese, legati all’andamento dei listini.
Opere incompiute: nasce il tavolo tecnico per il monitoraggio
Nel tentativo di affrontare in modo sistemico il tema delle opere pubbliche non portate a termine, viene istituito un tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture. Il gruppo di lavoro avrà il compito di censire gli interventi bloccati, analizzare le cause dei ritardi e proporre percorsi normativi e finanziari per il loro completamento. Si tratta di una misura strutturale per affrontare uno dei nodi storici del settore pubblico italiano.
Emergenze e somma urgenza: nuove deroghe procedurali
Il decreto amplia il ricorso alle procedure semplificate anche per gli interventi legati a emergenze di protezione civile. In tali casi, sarà possibile procedere con affidamenti diretti anche sopra soglia e derogare ad alcuni obblighi di programmazione. Tra le semplificazioni rientrano anche l’utilizzo provvisorio della liberatoria antimafia, l’affidamento senza previa programmazione e l’esclusione automatica delle offerte anomale, anche in presenza di un numero ridotto di partecipanti.
Incentivo del 2% anche ai dirigenti: chiarito l’ambito applicativo
Viene formalizzata l’estensione dell’incentivo per la progettazione anche ai tecnici con qualifica dirigenziale. L’incentivo del 2% sarà riconosciuto anche nei casi in cui le gare siano state avviate prima del 31 dicembre 2024, purché le attività progettuali siano state eseguite dopo tale data. Con questa misura, si supera un dubbio interpretativo che aveva generato incertezza nei mesi scorsi.
Impianti rinnovabili: semplificazioni per aree industriali
Per facilitare il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC e del PNRR, vengono semplificate le autorizzazioni per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Le aree industriali vengono ora equiparate alle “zone di accelerazione”, consentendo un iter autorizzativo più rapido e lineare.
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