23 ott 2025
Al 30 settembre ammessi investimenti per 122,2 miliardi di euro e lavori realizzati per il 96,2%. Il 67,9% della spesa nei condomìni
Il Superbonus 110%, motore trainante del settore edilizio negli ultimi anni, entra nella sua fase conclusiva. Secondo l’ultimo report ENEA aggiornato al 30 settembre 2025, gli investimenti ammessi ammontano a 122,24 miliardi di euro, con detrazioni maturate per 127,34 miliardi e un tasso di realizzazione dei lavori pari al 96,2%.
Un dato che conferma la chiusura di gran parte dei cantieri e l’avvio della fase finale di rendicontazione.
Dopo la corsa dei primi anni, il 2025 segna la stabilizzazione del Superbonus.
Gli interventi conclusi ammontano a 117,65 miliardi di euro, con un incremento del 4,6% rispetto a settembre 2024 (112,49 miliardi). Anche gli investimenti ammessi registrano un +5,9 miliardi rispetto all’anno precedente, mentre le detrazioni maturate crescono di 4,33 miliardi.
Lo scarto tra lavori ammessi e realizzati si riduce a circa 4,6 miliardi di euro, pari al 3,8% del totale, segnale di un sistema ormai in fase di chiusura.
La quasi totalità degli interventi è ormai completata, e la quota di avanzamento dei lavori (SAL) riguarda per lo più rendicontazioni finali.
Il 67,9% della spesa complessiva si concentra sugli edifici condominiali, che da soli rappresentano 83 miliardi di euro di investimenti.
Seguono gli edifici unifamiliari con 27,94 miliardi (22,9%) e le unità funzionalmente indipendenti con 11,29 miliardi (9,2%).
Il peso economico dei condomìni è evidente anche nei valori medi degli interventi:
La categoria catastale A/9 (edifici di pregio storico-artistico) incide marginalmente, con soli 5 casi a livello nazionale.
A livello territoriale, la Lombardia si conferma leader con 23,42 miliardi di investimenti ammessi, seguita da Emilia-Romagna (11,64 mld), Veneto (11,18 mld), Lazio (10,22 mld), Campania (9,32 mld) e Piemonte (8,96 mld).
Una distribuzione che evidenzia il forte peso del Nord Italia, dove la misura ha trovato le condizioni migliori per la sua attuazione.
Diverse regioni superano ampiamente la media nazionale di spesa nei condomìni (67,9%):
All’opposto, in Sardegna la quota maggiore di spesa riguarda gli edifici unifamiliari (45%), che superano i condomìni (43,2%). Quote elevate di unità indipendenti si registrano in Veneto (18,8%) e Toscana (17,5%).
La media nazionale di realizzazione lavori (96,2%) nasconde differenze significative tra le regioni.
Ai primi posti si collocano:
Sotto la soglia del 95% si trovano invece Campania (92,7%), Abruzzo (94,2%), Molise (94,3%), Lazio (94,7%) e Calabria (94,9%).
A livello tipologico, i condomìni mostrano i tassi di completamento più bassi (95,3%), mentre unifamiliari e unità indipendenti si attestano in media al 98,3%, a conferma della maggiore complessità organizzativa dei progetti condominiali.
Complessivamente, gli interventi Superbonus hanno riguardato 500.927 edifici, così distribuiti:
Pur rappresentando meno di un terzo del totale, i condomìni assorbono quasi il 68% della spesa complessiva, confermando la loro centralità nella misura.
Nel solo mese di settembre 2025 si sono aggiunti 276 nuovi edifici, per un incremento di 245,1 milioni di euro negli investimenti ammessi e 286,1 milioni nelle detrazioni maturate, mantenendo stabile il livello di efficacia complessiva al 96,2%.
Il dato mensile, leggermente inferiore alla media annuale (398 nuovi edifici e 361 milioni di detrazioni), riflette un fisiologico rallentamento coerente con la fase conclusiva del programma.
Dopo quattro anni di operatività, il Superbonus mostra un quadro maturo:
Il valore delle detrazioni maturate, oltre 127 miliardi di euro, rappresenta un’eredità complessa ma anche un patrimonio di riqualificazione diffusa.
La fase attuale non è più quella dell’espansione, ma del consolidamento e della rendicontazione, con una gestione sempre più centrata sulla qualità dei risultati e sul controllo dei costi.