17 lug 2025
Nel panorama delle opere pubbliche, la revisione dei prezzi rappresenta uno strumento fondamentale per garantire l’equilibrio contrattuale, soprattutto in contesti di forte instabilità economica. Il Decreto Infrastrutture, recentemente modificato durante la fase di conversione in legge, ha introdotto importanti chiarimenti su tempi e modalità di applicazione della revisione dei prezzi negli appalti pubblici.
La principale novità riguarda la retroattività della revisione prezzi. Il testo definitivo del decreto stabilisce che l’adeguamento dei corrispettivi contrattuali potrà essere effettuato sia al rialzo che al ribasso solo a partire dal 2025. Per i lavori eseguiti o contabilizzati prima di questa data, il ricalcolo potrà avvenire esclusivamente al rialzo.
Una precisazione, sollecitata dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), che ha voluto evitare che il meccanismo, se applicato senza un limite temporale, potesse generare effetti negativi su contratti ormai conclusi o prossimi alla chiusura.
Negli ultimi anni, le imprese di costruzione si sono trovate a fronteggiare un aumento senza precedenti del costo dei materiali, determinato da crisi internazionali e tensioni geopolitiche. Per rispondere a questa emergenza, il legislatore ha introdotto diversi strumenti di compensazione economica, tra cui i Fondi previsti dal Decreto Aiuti e successivamente rifinanziati fino al 2026.
Contemporaneamente, il Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici, in vigore dal 31 dicembre 2024, ha riformato la disciplina della revisione prezzi, introducendo automatismi pensati per velocizzare l’erogazione degli adeguamenti economici.
Secondo le nuove regole, per i lavori pubblici, la revisione può scattare quando la variazione dei costi supera il 3%, comportando un ricalcolo del corrispettivo nella misura del 90% dell’eccedenza. Per servizi e forniture, invece, resta la soglia del 5% e una compensazione pari all’80%.
L’integrazione con il Decreto Infrastrutture chiarisce il quadro normativo e consente alle imprese e alle stazioni appaltanti di operare con maggiore certezza. La possibilità di applicare le revisioni al ribasso solo dal 2025 impedisce letture estensive della norma che avrebbero potuto determinare la restituzione di somme percepite per lavori eseguiti negli anni precedenti.
Il sistema aggiornato – che prevede clausole contrattuali automatiche e un monitoraggio più accurato tramite i prezzari regionali – rappresenta un importante passo in avanti verso una gestione più equa e trasparente degli appalti pubblici.
14 lug 2025