29 set 2025
Riduzione di un anno nei tempi medi di realizzazione, costi complessivi allineati e qualità architettonica superiore. Sono questi i risultati dello studio “Dopo il progetto”, commissionato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) a Cresme Spa e presentato alla Camera dei Deputati. L’indagine ha analizzato 300 istituti scolastici realizzati in Italia tra il 2015 e il 2024, con l’obiettivo di valutare l’impatto dei concorsi di progettazione rispetto ad altre modalità di affidamento negli appalti pubblici per l’edilizia scolastica.
Il campione ha preso in esame 100 scuole affidate tramite concorso di progettazione con successivo incarico al vincitore, 100 tramite bandi di progettazione (SAI) e 100 attraverso appalti integrati. Dal totale, sono stati selezionati 103 edifici comparabili, per un valore complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, pari a una media di 11,3 milioni per istituto.
L’analisi ha messo in evidenza differenze importanti sul fronte dei costi medi. Le scuole realizzate tramite concorso di progettazione hanno registrato un costo medio di 13,6 milioni di euro, superiore sia agli appalti integrati (10,1 milioni) sia ai bandi SAI (9,5 milioni). Il dato indica come i concorsi vengano adottati soprattutto per interventi di maggiore rilevanza economica, con valori mediamente più alti del 30% rispetto alle altre procedure.
Un altro elemento riguarda l’incidenza delle spese tecniche sul totale dell’appalto: pari all’11,1% nei concorsi, al 10,5% nei SAI e al 10,2% negli appalti integrati. Una differenza contenuta, ma significativa, che testimonia un maggiore investimento iniziale nella progettazione. Tale scelta si riflette in un miglior controllo dei processi successivi e in una riduzione di varianti in corso d’opera. Nel dettaglio, i costi dei servizi tecnici hanno registrato un incremento dell’11,7% nei concorsi, del 4,5% nei SAI, mentre negli appalti integrati si è osservata una riduzione del 5,8%.
Sul piano temporale, i risultati sono ancora più evidenti. La fase progettuale ha richiesto in media 2,6 anni nei concorsi, contro i 3,2 anni dei bandi SAI e i 3,6 degli appalti integrati: tempi inferiori rispettivamente del 19% e del 28%.
Se si considera l’intero ciclo realizzativo – dalla progettazione alla costruzione – i dati parlano chiaro:
Gli edifici scolastici realizzati tramite concorso hanno dunque ridotto di circa un anno i tempi rispetto alle procedure basate sull’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa.
Interessante anche la lettura degli “altri tempi”, ossia quelli necessari per l’affidamento dei lavori e la stipula dei contratti: mediamente 6 mesi nei concorsi, 8 nei SAI, mentre nell’appalto integrato risultano inglobati nella fase progettuale.
Al 31 dicembre 2024, il 68% delle scuole analizzate risultava ancora in costruzione, il 28% completato e il 4% in fase di avvio.
Lo studio non si è limitato a esaminare tempi e costi, ma ha approfondito anche la dimensione qualitativa. I concorsi di progettazione garantiscono infatti edifici con un livello architettonico più elevato, frutto di valutazioni che vanno oltre gli aspetti economici.
Tra i criteri presi in considerazione figurano la sostenibilità ambientale, l’efficienza funzionale degli spazi, la capacità di integrazione con il contesto urbano. Parametri che si riflettono nella realizzazione di scuole innovative, in linea con le nuove linee guida PNRR: spazi flessibili, aree verdi integrate, adattabilità ai cambiamenti demografici e attenzione al benessere delle comunità scolastiche.
I rappresentanti del CNAPPC hanno accolto i risultati con soddisfazione, sottolineando il valore dei concorsi come leva di innovazione e qualità.
Per Massimo Crusi, presidente CNAPPC:
“I risultati della ricerca ‘Dopo il progetto’ rafforzano il nostro impegno per la promozione dei concorsi di progettazione, procedura fondamentale per selezionare progetti di qualità in coerenza con le necessità sociali, economiche e formali di ogni opera pubblica. Da un lato, garantiscono ai cittadini il diritto di usufruire di opere belle e funzionali; dall’altro, offrono ai giovani professionisti la possibilità di emergere in una selezione meritocratica con l’affidamento dell’incarico al vincitore.”
Per Diego Zoppi, responsabile Rapporti con Istituzioni Estere del CNAPPC e membro del Bureau del CAE:
“Il dibattito sui concorsi è centrale anche alla luce della revisione della Direttiva Europea sugli appalti pubblici, che intende rendere il mercato europeo più coeso e innovativo. Considerando che il public procurement rappresenta il 14% del PIL UE, i concorsi possono diventare un motore di qualità e competitività per il settore delle costruzioni.”
Infine, Tiziana Campus, responsabile Dipartimento Concorsi e Lavori Pubblici del CNAPPC:
“Il sistema della qualità non nasce solo da norme. I concorsi stimolano la concorrenza delle idee, ma richiedono consapevolezza e competenza da parte di tutti gli attori della filiera. Per questo sarà fondamentale investire nella formazione culturale, tecnica e giuridica, così da garantire scelte consapevoli e progetti di valore.”
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