20 nov 2025
Crescono infrastrutture e terziario avanzato, previsioni positive anche per il 2026
Il comparto delle costruzioni metalliche per l’edilizia si conferma uno dei motori più dinamici dell’intera filiera delle costruzioni. Dopo un 2024 chiuso con un incremento dell’11,6%, il settore continuerà a espandersi nel 2025 (+11,2%) per poi mantenere un ritmo sostenuto anche nel 2026, quando la crescita dovrebbe attestarsi intorno al +9,5%.
A fotografare lo stato di salute del comparto è l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Unicmi sul mercato delle costruzioni metalliche, attivo dal 2015 e focalizzato sull’analisi delle performance economiche, finanziarie e industriali di circa 90 aziende di carpenteria metallica. Il campione rappresenta un fatturato aggregato superiore a 1,8 miliardi di euro, pari a quasi la metà dell’intero mercato nazionale.
Nel 2024 la domanda complessiva ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro. Le previsioni per il 2025 collocano il valore del mercato oltre la soglia dei 4 miliardi, con una distribuzione che evidenzia chiaramente i segmenti più dinamici:
Il 2026 dovrebbe proseguire questa traiettoria positiva, sostenuto soprattutto dagli investimenti pubblici previsti per la modernizzazione delle reti infrastrutturali e per l’adeguamento del patrimonio edilizio pubblico.
I dati economico-finanziari del settore descrivono uno scenario particolarmente solido. Secondo il rapporto Unicmi:
In generale, il settore mostra una capacità di generare redditività sempre più stabile, con una produttività in costante miglioramento e un recupero di equilibrio finanziario che favorisce nuovi cicli di investimento.
Il presidente Unicmi ha espresso soddisfazione per i risultati registrati:
“Prosegue la fase positiva del mercato delle costruzioni metalliche, trainata soprattutto dagli investimenti pubblici nelle infrastrutture. Le carpenterie metalliche stanno svolgendo un ruolo cruciale nel percorso di ammodernamento del Paese. Anche il terziario privato continua a registrare segnali incoraggianti. Ora è fondamentale che le aziende preservino la marginalità per consolidare la struttura finanziaria e sostenere nuovi investimenti nei prossimi anni”.
Un quadro, quindi, caratterizzato da ottimismo ma anche consapevolezza delle sfide future: continuità degli investimenti pubblici, stabilità normativa, disponibilità di manodopera qualificata e ulteriore spinta verso l’innovazione tecnologica e industriale.
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